Business

Coronavirus, Leodori: «Dalla Regione subito 400 milioni per le imprese»

«Subito 400 milioni per le imprese del Lazio: è il Piano pronto cassa». Il vicepresidente della Regione, Daniele Leodori, ancor di più in prima linea vista la non operatività di Nicola Zingaretti a causa del virus, annuncia la prima misura a sostegno del tessuto economico, ora fermo per l’emergenza Covid-19.
Ieri avete lavorato sui primi aiuti alle attività: quante e da dove arrivano le risorse?
«Non ieri ma da giorni, complessivamente ci sono 100 milioni di euro diretti dalla Regione, altrettanti dalla Banca europea degli investimenti. Poi c’è il decreto “Cura Italia” che ci dovrebbe garantire 350 milioni per la cassa integrazione, di cui 142 nell’immediato e 200 successivamente. In più abbiamo altri 50 milioni tra piccolo credito e Fondo centrale di garanzia. Nell’immediato, insomma, sono pronti circa 400 milioni per dare liquidità alle aziende. È ossigeno per un mondo che adesso è al palo. Penso alle imprese, alle attività, ma pure alle Partite Iva».
C’è un settore che oggi soffre di più l’emergenza?
«Credo che tutti i settori economici siano in estrema difficoltà. Conosco bene il grado di sofferenza dei cittadini, così come quello delle imprese. Tutto è fermo. Vedere pizzerie e bar chiusi è uno choc per tutti. Dover tirare giù la saracinesca è terribile».
I primi provvedimenti in emergenza sono stati sulla nuova disciplina degli orari nella distribuzione alimentare. Adesso si dibatte sull’opportunità di ridurre gli orari, anche Virginia Raggi vi ha scritto per ripristinare quelli vecchi per via delle code.
«Intanto con i nuovi orari abbiamo evitato uno sciopero che avrebbe chiuso i supermercati in un momento di grande emergenza. La nostra ordinanza è un modello per altre regioni, e noi ne stiamo verificando l’effetto. Non credo le file siano il termometro per capire se i nuovi orari funzionano o meno. Le code ci sono, come pure nelle regioni in cui gli orari non sono cambiati. Noi abbiamo garantito ampia apertura degli esercizi commerciali e tutelato decine di migliaia di lavoratori, che vanno ringraziati».
Apriranno nuovi presidi Covid-19?
«Ogni giorno cerchiamo di ampliare l’offerta di posti dedicati al Covid-19. Da oggi (ieri,ndr.) è attivo un piano del nuovo Policlinico dei Castelli con 20 letti dedicati al Covid-19 e nei prossimi giorni sarà aperta la torre di Tor Vergata con altri 80 posti. Lavoriamo».
E i tamponi? A Fondi è pronto il bus per i test a domicilio: è un esperimento da estendere a tutto il Lazio?
«Fondi è un caso particolare. In generale, seguiamo le indicazioni di Istituto superiore di sanità e Spallanzani, quindi i tamponi vengono effettuati a chi ha sintomi o avuto contatti con persone positive. Al momento non sono previsti cambiamenti, anche se noi, con la Lombardia, sperimentiamo un test rapido».
I cittadini sembra abbiano accettato la clausura a casa.
«Le persone sono preoccupate, ci sollecitano misure ancora più restrittive. Noi chiediamo il rispetto massimo di quelle attuali: l’incoscienza di pochi può danneggiare tanti».
Esclude il ricorso all’esercito?
«A quelli che in questi giorni non hanno rispettato le regole, chiedo di restare a casa per evitare scene che mai vorremmo vedere nelle nostre città, ovvero i soldati nelle strade. Ma dipenderà da loro».
Qualcuno ancora non ha capito che si tratta di una guerra?
«È un momento difficile per tutti. Siamo vicini alle regioni colpite come noi e più di noi, pensiamo alla Lombardia. Ma c’è una regola per trionfare: vince la squadra che gioca in casa. Seguiamola, e aiutiamo medici e chi lotta contro il maledetto virus. Io individuo tre armi per vincerla questa guerra. La prima è l’unità: la politica, le istituzioni, le forze sociali ed economiche, i cittadini, uniti e la vinciamo. Poi, la responsabilità: rispetto assoluto delle regole. Terzo, tenere in piedi le nostre comunità aiutando economia e lavoro. Come? Io uso le tre S: sacrifici, serietà e speranza. Cioè molti sacrifici anche nelle nostre libertà, tanta serietà nel seguire le indicazioni delle istituzioni, e una grande dose di speranza per tornare, uniti, a guardare avanti».

Related Articles

Back to top button
Close