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«Regione vicina», misure anticrisi: 500 milioni per le imprese, 43 milioni per gli affitti delle famiglie

Si articola in tre ambiti – persone, lavoro, aziende – il pacchetto di misure economiche «Regione vicina», presentato venerdì dal governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, dal vice presidente Daniele Leodori, e dall’assessora al Bilancio Alessandra Sartore, per fare fronte alla crisi innescata dall’epidemia di coronavirus.

Per quanto riguarda le famiglie in difficoltà economica saranno erogati 21 milioni così ripartiti: 19 per i comuni, di cui 7 destinati esclusivamente a Roma, e 2 per il terzo settore (la Regione ha siglato in accordo con oltre 70 associazioni di volontariato e mille punti vendita la consegna a domicilio della spesa ad anziani e persone fragili che vivono negli immobili Ater). Saranno le amministrazioni locali a decidere come distribuire i buoni spesa, che si sommano al contributo nazionale, per i quali sarà sufficiente presentare un’autocertificazione. Tra le misure messe in campo per rispondere ai bisogni dei cittadini, sono stati stanziati 43 milioni per il pagamento dell’affitto: 21 già iscritti a bilancio prima dell’emergenza sanitaria, per i quali si sta accelerando la procedura, 22 nella nuova tranche. Potranno ricevere il sussidio coloro che hanno subito una riduzione del 50% del reddito familiare tra il 23 febbraio e il 31 maggio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e che dimostrino di non superare i 7 mila euro. Nel frattempo, sono stati attivati fondi per i servizi socio-assistenziali e i buoni scuola, tra cui 3 milioni e mezzo per la formazione a distanza.

Altro capitolo, le risorse per la cassa integrazione in deroga: 144,5 milioni, che verranno erogati a partire dalla prima tranche di 380 milioni. Il vice presidente Leodori ha ricordato l’accordo tra il governo e l’Abi per anticipare al massimo lo sblocco dei fondi, considerato che nel Lazio sono già pervenute 20 mila 336 domande per quasi 50 mila lavoratori e una richiesta complessiva di 90 milioni di contributi. Da notare che il 94 per cento delle aziende ha un numero di dipendenti inferiore a cinque. Per agevolare lo smart working è stato emanato un bando per le imprese da uno a 30 addetti non attrezzate per il telelavoro in termini di operatività.

Passando alle imprese, come anticipato nei giorni scorsi, la Regione ha previsto una serie di strumenti di credito agevolato, tra cui 100 milioni per prestiti da 10 mila euro erogati tramite Artigiancassa. Il bando sarà pubblicato il 9 aprile e le risorse saranno disponibili da metà maggio. Per il primo anno il rimborso è congelato e potrà essere restituito nell’arco dei cinque anni successivi a interessi zero. Ci sono poi 200 milioni di linee di credito tramite Bei e altri istituti, per prestiti a tasso agevolato dai 10 mila euro in su. È stato inoltre deciso lo stop dei mutui per 4 mila aziende e della restituzione dei finanziamenti agevolati ottenuti tramite bando (anche in questo caso la restituzione slitta di 12 mesi). Tra gli interventi invocati con più insistenza dalle categorie produttive, arriva anche il contributo all’affitto per le attività commerciali e i laboratori artigianali che hanno subito una perdita di fatturato: 23 milioni a fondo perduto, che la Regione spera di poter aumentare grazie al coinvolgimento della Camera di commercio. Congelati anche alcuni tributi, tra cui il bollo auto per 90 giorni (3 marzo-31 maggio), l’Irba e l’Iresa. Stanziati 10 milioni per il comparto agricolo: 5 per il settore florivivaistico, 5 per il latte.

In merito alle poste di bilancio l’assessora competente, Alessandra Sartore, ha sottolineato gli sforzi finanziari compiuti per la sanità (2 miliardi e 200 milioni) negli ultimi tre mesi e 700 milioni destinati ad altri enti. In totale quasi 3 miliardi per garantire liquidità con pagamento delle fatture entro sette giorni (346 milioni ai comuni).

Nel sottolineare l’importanza della manovra economica, Zingaretti ha annunciato che seguirà il progetto «Lazio futuro», per elaborare modelli e strumenti di ripartenza, una volta superata la fase emergenziale, senza dimenticare che in questa fare la priorità rimane sconfiggere il virus: «Creeremo un coordinamento delle forze economico- sociali, di professionisti e delle migliori menti del Paese e costruiremo le linee guida per il rilancio della nostra Regione». Nel ringraziare le opposizioni per l’apertura al dialogo e alla collaborazione, che si è augurato ispirino anche la politica nazionale, il governatore ha inoltre rivolto un appello alla semplificazione del Paese come principio guida della «fase due»: «No a uno stato che lavora in fila indiana, ma in batteria».

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